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- Denominazione:Cilento DOC
- Uve:Aglianico in purezza
- Colore:Rosso rubino limpido e consistente
- Odore:Olfatto che esprime sensazioni di visciole, mirtilli in confettura, lamponi, giuggiole, carruba, tamarindo, petali di rosa rossa, terriccio e sensazioni minerali grafitiche
- Sapore:Sorso d’impatto che unisce morbidezza a vistosa massa fenolica. Persistente in note balsamiche e fruttate
- Gradazione alcolica:14% vol.
- Formato:75 Cl
- Temperatura di servizio:16 - 18° C
- Abbinamenti:Capretto al forno, Tagliatelle al ragù di coniglio
I vini cullati dalla mano sapiente di Sebastiano Fortunato non sono frutto di esasperazioni ma traggono vantaggio da caratteristiche pedoclimatiche ottimali, dalla tipologia del terreno, argilloso-calcareo e marne arenarie, dalle differenti maturazioni e dalla purezza del territorio da ricercare in ogni singolo ettaro di vigneto. Casebianche anche quest’anno ci ha regalato così una valida selezione di etichette costituita da vini puliti, tonici, complessi, giustamente austeri che lasciano intravedere, soprattutto nei bianchi, la presenza tangibile di elementi vulcanici nel bagaglio aromatico e gustativo, intrisi di sapida mineralità. Un patrimonio ampelografico essenzialmente incentrato sulle varietà autoctone, bianche e rosse, che fanno bella figura, come mostra la buona performance dell’aglianico Cupersito, profondo, vivace al contempo e quanto mai coinvolgente e che grazie ad un bouquet fiorente e alla sua tensione gustativa guida con maestria la batteria dei vini.
LA PIANTA
A partire dagli anni Novanta del Novecento sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, ampelometriche, chimiche, biochimiche e molecolari su biotipi di Aglianico e Aglianicone reperiti in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l'Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti appartenenti a tre gruppi fondamentali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture; Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2; Aglianico di Galluccio. L'Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o, più raramente, due ali. L'acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, a volte persino coriacea, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.
IL VINO
In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un'importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell'affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L'utilizzo della barrique, oggi diffuso in Campania e in Basilicata, riesce a domarne la foga, rendendolo più morbido e vellutato in tempi brevi.
Contenuto | 75 Cl |
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Regione | Campania |
Odore | Fruttato |
Colore | Rosso Rubino |
Tipologia | Rosso |
Uve | Aglianico |
Provenienza | Italia |
Sapore | Morbido |
Manufacturer | Casebianche Vini Artigianali |