Denominazione:Aglianico del Taburno DOC
Uve:Aglianico del Taburno 100%
Colore:Rubino carico
Odore:Complesso, frutti rossi, ciliegia, susina matura e liquirizia
Sapore:Bocca tannini ben equilibrati, fondo aromatico persistente di tabacco e pepe nero
Gradazione alcolica:13,5% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:16 - 18° C
Abbinamenti:Pappardelle al ragù di cinghiale, carni rosse
La Cantina del Taburno propone ogni anno vini che evidenziano le potenzialità del territorio, forte di una collaborazione di conferitori con numeri a tre cifre e che si estendono nell’area che circonda la citta di Foglianise. La guida enologica di Filippo Colandrea, su consigli del prof. Luigi Moio, sa come mettere bene in risalto le caratteristiche di tipicità dei vitigni locali tenendo in considerazione altitudine e composizione dei suoli, esposizione e irradiamento solare, escursioni termiche e ventilazione che sono fattori che danno vita a condizioni microclimatiche e di territorio che, pur mutando di zona in zona, risultano essere davvero straordinarie, rendendo questa terra una delle culle ideali per la viticoltura di qualità. E visto che parliamo di qualità non possiamo far subito riferimento al l’aglianico Delius che mostrando tutto il suo carattere si piazza al vertice della batteria degustata. Da non trascurare il resto della batteria proposta, che mostra una ricerca della perfezione stilistica correlando le peculiarità del territorio al varietale dei vitigni. Da segnalare l’assenza dell’aglianico Bue Apis la cui annata non è disponibile e che speriamo di ritrovare il prossimo anno.

LA PIANTA
A partire dagli anni Novanta del Novecento sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, ampelometriche, chimiche, biochimiche e molecolari su biotipi di Aglianico e Aglianicone reperiti in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l'Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti appartenenti a tre gruppi fondamentali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture; Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2; Aglianico di Galluccio. L'Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o, più raramente, due ali. L'acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, a volte persino coriacea, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.
IL VINO
In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un'importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell'affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L'utilizzo della barrique, oggi diffuso in Campania e in Basilicata, riesce a domarne la foga, rendendolo più morbido e vellutato in tempi brevi.
- Regione
- Campania
- Colore
- Rosso Rubino
- Odore
- Fruttato
- Sapore
- Amabile
- Gradazione (% vol.)
- 13.5
- Contenuto
- 75 Cl
La Cantina del Taburno, situata alle pendici del monte del Taburno, è di proprietà del Consorzio Agrario di Benevento. Quest'ultimo, fondato nel 1901, ha svolto nell'arco di un secolo un ruolo fondamentale per lo sviluppo dell'agricoltura sannita. La Cantina, situata nel comune di Foglianise, è stata realizzata nel 1972. Per la filosofia produttiva che da sempre contraddistingue l'azienda e per le ricadute economiche sul territorio che essa determina, costituisce un punto di riferimento per la viticoltura della zona. Le uve vinificate dalla Cantina del Taburno provengono da circa 600 ettari distribuiti nei territori dei comuni ubicati alle pendici della montagna: Foglianise, Torrecuso, Vitulano, Campoli del Monte Taburno, Castelpoto, Apollosa, Bonea, Montesarchio, Ponte, Tocco Caudio, Paupisi e Benevento. L'ecosistema viticolo di tale territorio è molto singolare, sia per la natura e l'esposizione dei terreni, sia per le particolari condizioni climatiche, sia per i vitigni e le tecniche agronomiche adottate. I terreni collinari, argillosi e calcareo-marnosi, gli inverni miti con una regolare distribuzione delle piogge tra ottobre e marzo, le estati calde e asciutte, contribuiscono a creare condizioni estremamente favorevoli per una viticoltura di qualità.