L’idea di unire sensazioni diverse per avere un giusto equilibrio è alla base del concetto originale del Barolo; da sempre i produttori più classici hanno evitato di anteporre l’espressione singola delle vigne alla ricerca di una giusta misura nel bicchiere. È così che nel nostro Barolo classico, coesistono le due anime della denominazione: quella più gentile, propria dell’area segnata dai terreni di epoca Tortoniana di La Morra e Barolo, di cui le Brunate sono esempio, e quella più austera e maschile del versante reso tipico da terreni di epoca Elveziana, come quelli alla base del Gabutti di Serralunga. Una scelta stilistica, quella di voler sintetizzare il gusto della denominazione stessa, che ci dona un vino ricco e virile, capace di mostrarsi in gioventù e sfidare l’evoluzione con il giusto slancio.

LA PIANTA
Nonostante il Nebbiolo mostri uno spiccato polimorfismo e un'elevata variabilità intravarietale, si possono definire alcuni tratti generali della pianta. Il grappolo a maturità è di taglia media, medio-grande o grande, di forma piramidale, alato, allungato( il rosé è più corto) e piuttosto compatto; l'acino è medio-piccolo, rotondo o ellissoidale, con buccia sottile ma consistente, molto pruinosa e di colore violaceo scuro. Pianta a maturazionelenta, predilige zone con elevate somme termiche e buona luminosità; è la prima vite a germogliare e l'ultima a lasciare cadere le foglie, con la duplice conseguenza di essere molto esposta alle condizioni ambientali ma anche di poter esprimere una personalità più complessa e unica. Matura in epoca decisamente tardiva, ovvero nella seconda metà di ottobre, e talvolta la vendemmia si protrae fino alle prime giornate di novembre.
IL VINO
Impiegato esclusivamente per la vinificazione, il Nebbiolo dà origine ad alcuni dei vini più apprezzati e conosciuti al mondo. Il suo patrimonio cospicuo di zuccheri, acidi e polifenoli fa sì che i vini prodotti con sole uve Nebbiolo siano dotati di grandissima austerità, spessore, carattere. Il colore dei Nebbioli di Langa è rosso granata; il profumo rimanda ai frutti di bosco, alla foglia di tabacco, al cuoio e alle spezie. In bocca sviluppa una rara potenza che i produttori oggi sanno ingentilire con le moderne tecniche di vinificazione e, soprattutto, con l'impiego accorto del legno per la maturazione e l'affinamento.
- Regione
- Piemonte
- Denominazione
- Barolo DOCG
- Uve
- Nebbiolo
- Colore
- Rosso Granato
- Odore
- Floreale
- Sapore
- Elegante
- Gradazione (% vol.)
- 14
- Contenuto
- 75 Cl
Riccardo Ceretto, originario di Valdivilla (frazione di Santo Stefano Belbo) fonda la Casa Vinicola Ceretto ad Alba negli anni '30. Negli anni '60 Bruno e Marcello, i figli di Riccardo, selezionano e acquistano vigneti nelle Langhe e nel Roero, tra i quali alcuni dei migliori cru di Barolo e Barbaresco per la vinificazione e commercializzazione dei loro vini. Ceretto, oggi come negli anni '30, si dedica alla costante ricerca della qualità. L'attività continua sotto la supervisione di Alessandro Ceretto, attento a definire una produzione che rispetti la tradizione di famiglia e l'ambiente circostante attraverso le moderne tecniche di coltivazione e vinificazione.
"Siamo per la terra al cento per cento, la cantina certo un poco conta, comunque i grandi vini si fanno con l'uva".