Cepparello Toscana IGT Isole e Olena 2019

  • DenominazioneDenominazione:Chianti Classico DOCG
  • UveUve:Sangiovese 100%
  • ColoreColore:Rosso Rubino splendente 
  • OdoreOdore:Naso complesso, di estrema raffinatezza, con note di frutti selvatici ben maturi, tratti terragni, una cascata di ricordi di fiori rossi, scatola di sigari, spezie dolci e un quid pluris di grafite e selce
  • SaporeSapore:Assaggio di grande definizione, caldo e strutturato, tamburellato da tannini vitali e chiosa velatamente sapida. Lunghissima la persistenza
  • Gradazione alcolicaGradazione alcolica:15% vol.
  • FormatoFormato:75 Cl
  • Temperatura di servizioTemperatura di servizio:16 - 18° C
  • AbbinamentiAbbinamenti:Stracotto di manzo al ginepro, Cervo in salmì
129,00 €

Paolo De Marchi è stato uno degli artefici della rinascita del Chianti Classico e oggi gode giustamente della fama e del blasone che ha raggiunto la sua azienda. Il Cepparello ha dimostrato in tempi non sospetti dove si poteva arrivare con il Sangiovese. Perfino i vari Cabernet Sauvignon, Syrah e Chardonnay, accomunati nella linea della Collezione, hanno contribuito fortemente all’affermazione del terroir e della denominazione principale, dando un’ulteriore mano alla sua credibilità

CARATTERISTICHE

Cepparello Toscana IGT Isole e Olena ha un colore rosso rubino splendente. Naso complesso, di estrema raffinatezza, con note di frutti selvatici ben maturi, tratti terragni, una cascata di ricordi di fiori rossi, scatola di sigari, spezie dolci e un quid pluris di grafite e selce. Assaggio di grande definizione, caldo e strutturato, tamburellato da tannini vitali e chiosa velatamente sapida. Lunghissima la persistenza. Maturato 20 mesi in barrique.

ABBINAMENTI

Cepparello Toscana IGT Isole e Olena con Stracotto di manzo al ginepro, Cervo in salmì

REGIONE: TOSCANA

Toscana

Le bellezze artistiche, il paesaggio e la storia ne fanno una delle regioni vinicole più apprezzate a livello mondiale, sia in termini di turismo indotto sia di esportazione di bottiglie. A partire dagli anni '70 del nocento, la Toscana è stata la regione più innovativa d'Italia, e il fenomeno dei Super Tuscans ha certamente giovato all'immagine del vino italiano nella sua globalità. Tra i tanti meriti dei toscani c'è sicuramente quello di avere preservato vaste porzioni della loro regione dalle contaminazioni della modernità, per cui oggi la Toscana è univeralmente percepita come simbolo di bellezza.

Il caso di Bolgheri è rappresentativo di come, partendo da un'intuizione, si può inventare una tradizione che ha portato successo commerciale, ricchezze e prestigio internazionale grazie alla felice integrazione tra vitigno, territorio e creatività umana. Con la nascita del Sassicaia e la commercializzazione delle prime 3000 bottiglie nel 1968, viene ispirato un cambiamento importante in un'altra zona vinicola, con una storia assai più antica, quella del Chianti. Per la prima volta Piero Antinori prova a utilizzare anche in questo vino uve internazionali a complemneto del Sangiovese, facendo uscire il suo vino dalla Doc storica del Chianti. Nasce così il Tignanello, che insieme al Sassicaia può essere considerato il primo Super Tuscan. Nel 1978 debutta il Solaia, nel 1985 arriva l'Ornellaia. Contemporaneamente si è assistito all'affermarsi di un altro vino storico, unico rosso italiano da monovitigno autoctono in grado di competere in termini di qualità e longevità con il Barolo: il Brunello di Montalcino, codificato e commercializzato come tale da Feruccio Biondi Santi sul finire dell'Ottocento.

In questa panoramica abbiamo citato le zone più importanti di produzione (Chianti e Chianti Classico, Bolgheri e Montalcino) ma la Toscana è ricca di altre aree e Denominazioni che hanno molto da offrire. Altra denominazione importante a base di sangiovese è la Docg Vino Nobile di Montepulciano.

Infine vi sono indicazioni anche nelle tre Doc del Vin Santo: vini di lunga e delicata preparazione le cui uve vengono lasciate appassire e sono poi affinate per anni in caratelli di castagno, ciliegio o rovere, mentre la Docg Aleatico Passito d'Elba rappresenta un caso di viticoltura eroica di tradizione millenaria, il cui vino è famoso anche per essere stato bevanda consolatoria di Napoleone Bonaparte durante il suo esilio sull'Isola.

VITIGNO: SANGIOVESE

Sangiovese

LA PIANTA

La breve descrizione che segue si riferisce a un tipo di Sangiovese che può essere considerato "medio": bisogna tenere presente la forte variabilità intra varietale tra i biotipi che può portare a caratteristiche morfologiche anche sensibilmente differenti. Il grappolo può essere di taglia medio - piccola o medio-grande, di forma cilindrico-piramidale, più o meno compatto e dotato di una o due ali. L'acino è medio o medio-piccolo, subrotondo e talvolta quasi ellissoidale, regolare, con una buccia pruinosa e di colore nero violaceo. Pur considerando le differenti situazioni pedoclimatiche nelle quali è coltivato, si può dire che il Sangiovese giunge in genere a maturazione nel periodo compreso tra l'ultima decade di settembre e la prima di ottobre

IL VINO

È molto difficile tratteggiare delle caratteristiche comuni per un Sangiovese, tanta è la differenza di espressione che riesce a dare. Se vinificato in acciaio dà origine a un vino di notevole freschezza, floreale e leggermente fruttato, ciliegia, abbastanza leggero, equilibrato, asciutto, sorretto da buona acidità e mai troppo scuro nel colore. Se affinato in rovere, dove riesce a invecchiare bene anche a lungo, arrotonda i suoi "spigoli" e diventa speziato, robusto, armonico, pur conservando una gradevole astringenza e capace di durare nel tempo

Informazioni Tecniche
Contenuto 75 Cl
Regione Toscana
Odore Fruttato
Colore Rosso Rubino
Tipologia Rosso
ean13 8032049219022
Uve Sangiovese
Provenienza Italia
Denominazione Chianti Classico DOCG
Sapore Morbido
Premi 3 Bicchieri Gambero Rosso
Manufacturer Isole e Olena
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