Denominazione:Custoza DOC
Uve:Garganega 40%, Trebbiano 40%, Cortese 10% e Malvasia 10%
Colore:Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli
Odore:Note aromatiche che ricordano i fiori bianchi, note fruttate di mela e pesca e mandorla
Sapore:Al palato presenta piacevoli sensazioni sapide in buon equilibrio con la fragrante acidità.
Gradazione alcolica:12% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:10 - 12° C
Abbinamenti:Perfetto come aperitivo, si abbina bene alle insalate, alle paste delicate e alle carni bianche
Frutto di una sintesi perfetta di diverse uve autoctone, il Custoza Bertani esprime al meglio le freschezza e la vivacità di questo entroterra Gardesano. Le varietà che lo compongono si alternano fra loro in un gioco armonico di reciproche compensazioni, che ne fanno un vino dal profumo delicato, floreale e fruttato, leggermente aromatico, mai invadente.

LA PIANTA
Il grappolo è di talgia e di forma cilindrico-piramidale, spesso può essere lungo anche più di 25 cm e pesare oltre 500 grammi. E' alato e abbastanza spargolo. L'acino è di media grandezza, sferoidale o leggermente schiacciato, con buccia non molto spessa ma coriacea, pruinosa, di colore giallo dorato che diventa ruggine a maturazione avanzata. La vendemmia è effettuata di solito nelle prime settimane di settembre, anche se recentemente molti produttori tendono a ritardarla
IL VINO
Il vino si presenta con un colore giallo paglierino abbastanza intenso. I profumi sono caratterizzati da una fresca nota floreale seguita da profumi di frutta matura. Dopo un adeguato invecchiamento rivela una straordinaria mineralità. Al palato mostra un corpo snello e grande agilità, armonia e sapidità. Sia in purezza sia unito a piccole percentuali di Trebbiano di Soave o Chardonnay, può dare origine a vini bianchi che riescono a esprimersi al meglio anche dopo un decennio di vita. La tradizionale tipologia Recioto, prevista dalle Doc Soave e Gambellara, prodotta con uve sottoposte ad appassimento. è decisamente suadente, con un giusto equilibrato tra consistenza del frutto, alcolicità e tono zuccherino
La casa vinicola Bertani nasce nel 1857 ad opera dei fratelli Giovan Battista e Gaetano Bertani, a Quinto di Valpantena, a nord di Verona. Gaetano era già allora un esperto nell’arte di vinificare i vini, avendo imparato le nuove tecniche in Francia dal professor Guyot, ritenuto ancora oggi uno dei maggiori esperti di viticoltura. L’inizio dell’attività dei Bertani coincide con lo spirito innovativo che spinge ad usare le più avanzate tecniche di produzione, sia in campo viticolo che enologico, applicate a tutte le proprietà di allora, in Valpantena e nel Soave, sempre nel rispetto del territorio e della cultura delle coltivazioni della zona. Con più di 200 ettari di vigneto nelle aree più vocate del Veronese, oggi la Bertani è un’azienda solida con un costante aumento di distribuzione in Europa e nel mondo. Due le cantine storiche, quella di Grezzana, attuale sede e cuore pulsante dell’azienda dove si svolgono le attività di vinificazione, imbottigliamento e di spedizione, e Tenuta Novare ad Arbizzano di Negrar, nel cuore della Valpolicella Classica, culla di grandi rossi come l’Amarone e il Valpolicella Classico Superiore. Icona del vino italiano nel mondo, la Bertani unisce la tipicità dei vitigni autoctoni al continuo aggiornamento degli impianti produttivi e all’attenzione mirata al terroir. Il rispetto della tradizione bilanciato da una particolare carica innovativa, grande capacità imprenditoriale al servizio della massima qualità sono, in sintesi, i principi ispiratori dell’azienda, oggi anche punto di riferimento di un grande progetto vinicolo nazionale chiamato Bertani Domains.
Bibenda: Bertani possiede circa duecento ettari che coprono un vasto territorio e un’ampia gamma di vitigni che le permettono di coprire ben sei denominazioni e diverse indicazioni geografiche, che vanno dal Lago di Garda al Soave, passando per il Bardolino e ovviamente la Valpolicella. Qui ad Arbizzano di Negrar la splendida Tenuta Novare rappresenta il fulcro della storica attività, con il suo alternarsi di suoli, dalle argille del fondovalle ai suoli calcarei ricchi di ferro e manganese per giungere ai terreni ricchi di basalto, e il suo clima mite crea le condizioni ideali per produrre, da settant’anni, il famoso Amarone. La Tenuta dà anche il nome al metodo introdotto nel 2013 per migliorare, riprendendo un’antica tradizione locale, l’appassimento in pianta. Il metodo Novare consiste nel recidere il tralcio in modo da interrompere il flusso tra pianta e grappolo, che ha così la possibilità di appassire all’ombra del fogliame creato dalla coltivazione a trapezio.