Denominazione: Toscana Bianco IGT
Uve:100% Vermentino
Colore:Giallo Paglierino
Odore:Aroma Tipico del Vermentino di Bolgheri
Sapore:Giusta Acidità e bella Sapidità
Gradazione alcolica:13% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:10 - 12° C
Abbinamenti:Ottimo con crostacei, grigliate di mare o carni bianche
Una storia che ha inizio nel 1954, quando Emilio Fuselli, colono marchigiano emigrato in Toscana a Bolgheri, acquista un appezzamento di terreno dal Marchese Incisa della Rocchetta. Con la lavorazione di questo terreno e una produzione essenzialmente Agricola, costruì la casa, fondamenta della famiglia. Dopo di lui, il figlio Aldo, prosegue l’attività con l’ampliamento dei terreni introducendo la produzione di olio extravergine d’oliva.

LA PIANTA
Si distinguono due tipi di Vermentino, quello a grappolo serrato e quello spargolo, detto anche "sciolto": il primo è medio-grosso, piramidale e dotato di due ali; il secondo è medio, generalmente cilindrico e allungato. Di conseguenza presentano anche due tipologie di acini: il Vermentino serrato, ha l'acino medio-grosso, sferoide e talvolta leggermente allungato, mentre quello spargolo ha un acino un po' più piccolo, sferoidale e con una colorazione giallo ambrata più estesa. L'epoca di maturazione è simile e si colloca di solito attorno alla seconda terza decade di settembre.
IL VINO
Negli anni Sessanta e Settanta il Vermentino era in gran parte utilizzato come uva da tavola e non per la vinificazione. Le versioni tradizionali danno solitamente un vino dal bouquet ampio ed elegante, dove si intrecciano leggere note di frutta fresca, di agrumi e di fiori bianchi o di campo. Al gusto risulta pieno ed equilibrato, sostenuto in genere da buona acidità e da una fine sapidità. Si apprezza da giovane ma è capace di evolvere positivamente nel medio periodo.
- Regione
- Toscana
- Denominazione
- Toscana IGT
- Uve
- Vermentino
- Colore
- Giallo Paglierino
- Sapore
- Sapido
- Gradazione (% vol.)
- 13
- Contenuto
- 75 Cl
La storia di Terre del Marchesato inizia proprio in quel passato, nel 1954, quando ancora il binomio “vini di Bolgheri” non esisteva. In quel periodo famiglie di coloni provenienti dalle Marche si trasferirono a Bolgheri per acquistare alcuni appezzamenti di terra ancora incolta. Uno di quei coloni era mio nonno, Emilio Fuselli. Contadino da generazioni, tenace, esperto e capace, decise di investire i risparmi di anni di lavoro per acquistare uno di quegli appezzamenti dal Marchese Mario Incisa della Rocchetta e destinarlo alla coltivazione di ortaggi.