Denominazione:Falerno bianco DOC
Uve:Falanghina 100%
Colore:Giallo paglierino
Odore:Frutta esotica, sentori freschi di fiori
Sapore:Pieno, morbido ed equilibrato
Gradazione alcolica:13% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:18 - 20° C
Abbinamenti:Primi piatti a base di pesce
Il Falerno Bianco D.O.C. nasce da uve ottenute dalle vigne di Falanghina coltivate nella zona di Mondragone. Le uve mature, raccolte manualmente, giunte in cantina subiscono una pressatura soffice ed il mosto ottenuto viene prima chiarificato staticamente a freddo e poi fermenta a 16-18° C per 15 giorni circa.
ZONA DI PRODUZIONE: CASERTANO

LA PIANTA
Ci sono due tipi di Falanghina: il Falanghina Flegrea e il Falanghina Beneventana. Il Falanghina predilige i terreni vulcanici e tufacei e le forme di allevamento alte e piuttosto espanse. Il grappolo del Falanghina Beneventana non ha dimensioni molto diverse da quelle del Falanghina Flegrea, ma forma conico-piramidale con presenza di un'ala. Anche gli acini hanno dimensioni simili all'altra varietà, ma si distinguono per la forma più ellittica e la colorazione verde-gialla. I tempi di maturazione, che cadono di solito tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre, non si discostano molto dal tipo Flegreo.
IL VINO
In generale, i vini Falanghina prodotti nel Beneventano offrono maggiore struttura rispetto a quelli del Casertano o del Napoletano. La loro gradazione alcolica è buona, mentre l'ottima acidità fissa rende le uve apprezzabili nella produzione di vini spumanti e passiti. Mentre nel Falanghina Casertano si notano maggiori caratteristiche di sapidità e serbevolezza, nel Falanghina dei Campi Flegrei si riscontra più freschezza e mineralità. Alcune vinificazioni in legni piccoli stanno dando risultati interessanti.
- Regione
- Campania
- Provenienza
- Italia
- Tipologia
- Bianco
La famiglia Moio si stabilì all'inizio del '900 nel territorio compreso tra il fiume Volturno ed il monte Massico, dove oggi si trova il centro di Mondragone, avviando una florida attività.
Si deve a Michele Moio, in tempi più recenti, l'aver colto le potenzialità dei vitigni di Primitivo di quella zona anticamente detta Ager Falernus, capaci di offrire vini di ottima qualità e degni eredi del vino tanto amato dagli antichi Romani.