Antico vitigno, di cui troviamo le prime tracce in Plinio il Vecchio; le uve Apiane, da cui deriva il nome dell’odierno Fiano erano caratterizzate da un’intensa dolcezza e perciò particolarmente amate dalle api.

LA PIANTA
Il grappolo è medio-piccolo, non particolarmente compatto, di forma piramidale, con ala ben sviluppata. L'acino è ellittico, di medie dimensioni, di colore giallo dorato con macchie ambrate sul lato esposto al sole e scarsamente pruinoso. Ha la buccia spessa che gli dona particolare resistenza alla botrytis, consentendo vendemmie molto ritardate e permettendogli, all'occorrenza, di diventare una buona uva da tavola. Matura in genere all'inizio di ottobre.
IL VINO
Dai classici autori latini alle corti medievali dell'Italia meridionale, fino alla critica moderna, il Fiano è sempre stato considerato uno dei più nobili vitigni a bacca bianca della penisola. L'armonia raggiunta tra il clima della zona di produzione e il vitigno regalano un bianco di grande finezza olfattiva - i principali descrittori sono la mela, la pera, la nocciola e il miele -, sostenuta da una vibrante acidità che ne fa uno dei più longevi del Paese. Gli ultimi anni hanno visto il proliferare di nuove tecniche di vinificazione (fermentazione in barrique e produzione di passiti) che diversificano le proposte senza però apportare miglioramenti notevoli.
- Regione
- Campania
- Denominazione
- Fiano di Avellino DOCG
- Uve
- Fiano
- Gradazione (% vol.)
- 13.5
- Contenuto
- 75 Cl
La passione per il vino ed il desiderio di cooperazione uomo- natura hanno spinto Eduardo Scuotto ad insediarsi nella terra di irpinia. L'innato spirito imprenditoriale e l'atavica ricerca dell'eccellenza nel proprio operato hanno plasmato l'intenzione originaria, trasformandola in un importante e riconosciuto progetto vitivinicolo. Così nasce l'azienda tenuta Scuotto, sinonimo di Qualità e preciso riferimento per coloro che cercano vini di grande personalità.