Denominazione: Basilicata IGT
Uve:Aglianico in purezza
Colore:Rosso Rubino
Odore:Profumi immediati di sottobosco ed erba medica. Bocca franca e tannini fini
Sapore:Finale sapido, di persistenza non esagerata. Nove mesi in barrique.
Gradazione alcolica:13.5% vol.
Formato:500 ml
Temperatura di servizio:10 - 12° C
Abbinamenti:si abbina con filetto con porcini e tartufo
Con i suoi quaranta ettari disseminati nelle campagne di Ginestra, Maschito, Ripacandida, Barile e Rionero, Cantine del Notaio è un riferimento certo per gli amanti dei vini lucani e dell’Aglianico del Vulture in particolare. Viene condotta da Gerardo Giuratrabocchetti, il quale nel 1998 decise di lasciare la propria professione di agronomo per riappropriarsi delle vigne appartenute precedentemente al nonno e continuare l’opera interrotta dal padre notaio. Al padre è ispirato infatti il nome della cantina così come quello di tutti i vini, che richiamano il vocabolario tipico degli ambienti giuridici. L’impegno profuso da Gerardo e dalla moglie Marcella Libutti, che si occupa della comunicazione aziendale, è oggi premiato con riconoscimenti unanimi un po’ da ogni angolo del globo e costituisce un vero omaggio all’enologia della Basilicata, della quale rappresenta uno degli esponenti più significativi.

LA PIANTA
A partire dagli anni Novanta del Novecento sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, ampelometriche, chimiche, biochimiche e molecolari su biotipi di Aglianico e Aglianicone reperiti in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l'Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti appartenenti a tre gruppi fondamentali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture; Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2; Aglianico di Galluccio. L'Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o, più raramente, due ali. L'acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, a volte persino coriacea, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.
IL VINO
In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un'importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell'affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L'utilizzo della barrique, oggi diffuso in Campania e in Basilicata, riesce a domarne la foga, rendendolo più morbido e vellutato in tempi brevi.
- Regione
- Basilicata
- Provenienza
- Italia
- Tipologia
- Rosso
Con i suoi quaranta ettari disseminati nelle campagne di Ginestra, Maschito, Ripacandida, Barile e Rionero, Cantine del Notaio è un riferimento certo per gli amanti dei vini lucani e dell’Aglianico del Vulture in particolare. Viene condotta da Gerardo Giuratrabocchetti, il quale nel 1998 decise di lasciare la propria professione di agronomo per riappropriarsi delle vigne appartenute precedentemente al nonno e continuare l’opera interrotta dal padre notaio. Al padre è ispirato infatti il nome della cantina così come quello di tutti i vini, che richiamano il vocabolario tipico degli ambienti giuridici. L’impegno profuso da Gerardo e dalla moglie Marcella Libutti, che si occupa della comunicazione aziendale, è oggi premiato con riconoscimenti unanimi un po’ da ogni angolo del globo e costituisce un vero omaggio all’enologia della Basilicata, della quale rappresenta uno degli esponenti più significativi.