Denominazione:Alto Adige/Sudtirol DOC
Uve:Kerner in Purezza
Colore:Paglierino dai riverberi verdi.
Odore:Accattivanti i profumi di lime, cedro, susina, mela smith e basilico.
Sapore:In bocca dominano sensazioni sapide e agrumate di notevole precisione e pienezza
Gradazione alcolica:13.5% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:10 - 12° C
Abbinamenti:Trota salmonata al gratin
La cantina dell’Abbazia di Novacella è annoverata tra le più antiche cantine attive del mondo. Già alla sua fondazione, Novacella fu generosamente dotata da Reginbert di Sabiona di masi e di poderi, tra cui anche i vigneti. Già nel 1177 da papa Alessandro III fu attestato all’Abbazia il possesso dei vigneti nelle vicinanze. Attraverso donazioni, fondazioni, acquisti e scambi, l’Abbazia accumulò considerevoli possedimenti di vigneti, da cui è circondata fino ai nostri giorni. Dal fondo valle (600m s.l.m.) i vigneti si elevano su ripidi pendii fino a 900 metri. All’inizio dell’Ottocento, con la secolarizzazione, l’Abbazia perse una parte dei vigneti, fino a oggi però i contadini consegnano la maggior parte delle uve all’Abbazia, dove vengono lavorate nella cantina di proprietà per ottenere vini eccellenti. Reperti archeologici testimoniano che sui pendii protetti della Valle d‘Isarco da più di 2500 anni si coltiva la vite. Ancora oggi, dai molti muri a secco costruiti per attenuare la pendenza del terreno, si può intuire l’immane fatica impiegata per impiantare i vigneti.

LA PIANTA
A partire dagli anni Novanta del Novecento sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, ampelometriche, chimiche, biochimiche e molecolari su biotipi di Aglianico e Aglianicone reperiti in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l'Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti appartenenti a tre gruppi fondamentali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture; Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2; Aglianico di Galluccio. L'Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o, più raramente, due ali. L'acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, a volte persino coriacea, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.
IL VINO
In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un'importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell'affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L'utilizzo della barrique, oggi diffuso in Campania e in Basilicata, riesce a domarne la foga, rendendolo più morbido e vellutato in tempi brevi.
- Regione
- Trentino Alto Adige
- Provenienza
- Italia
- Colore
- Giallo Paglierino
- Odore
- Fruttato
- Sapore
- Fresco
- Tipologia
- Bianco
L'abbazia dei Canonici Agostiniani di Novacella è prima di tutto un convento estremamente attivo, con una produzione vitivinicola che è un fiore all’occhiello delle numerose attività svolte e che ne ricalca fedelmente i canoni di contegno e personalità . Posizionata su elevati standard qualitativi, e articolata su due linee principali, la gamma è figlia della Valle Isarco, l’area vitata più settentrionale d’Italia, per quel che riguarda i bianchi e del podere Bolzanino di Mariaheim e delle zone di Cornaiano e Appiano per i rossi. In questa pagina le impressioni di una produzione che abbraccia antico e moderno, realizzata sperimentando negli anni le migliori combinazioni tra varietà e vigneto, all’interno del mosaico microclimatico a disposizione dell’Abbazia.