Madonna delle Grazie Brunello di Montalcino DOCG Il Marroneto 2013
Denominazione:Brunello di Montalcino DOCG
Uve:100% Sangiovese
Colore:Rosso intenso, tendente al granato con l'invecchiamento
Odore:Intenso caratteristico
Sapore:Asciutto, caldo un pò tannico, armonico, robusto, persistente
Invecchiamento:Vinificazione in tini di legno e maturazione di 41 mesi in botti di rovere si Slavonia e di Allier da 26 hl
Gradazione alcolica:15% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:16 - 18° C
Abbinamenti:Brasato di manzo con la zucca
Rilevato nel 1974 da Giuseppe Mori e diretto oggi dal figlio Alessandro, questo gioiello di azienda dalle piccole dimensioni deve il suo nome a un torrione del XIII secolo utilizzato al tempo per l'essiccamento dei marroni. In questo torrione oggi si trovano le cantine del Marroneto, dove il vino protrae il suo lungo percorso di invecchiamento in botti di rovere di Allier e di Slavonia. La vigna storica, coltivata esclusivamente a Sangiovese e seguita in ogni fase dalla cura, dall'amore e dalla dedizione di Alessandro Mori, è collocata presso la chiesa della Madonna delle Grazie. Da questa vigna, allevata a cordone speronato con la classica densità di 3400 ceppi per ettaro, proviene la punta di diamante della casa, il Brunello Madonna delle Grazie. Anche quest'anno il vino ci ha affascianato per il suo carattere forte, per la sua personalità densa e complessa; ne ha frenato la corsa verso i Cinque Grappoli un'impalcatura tannica un pochino esuberante, che pur destinata a mitigare i suoi ardori nel tempo, risulta limitata dai capricci dell'annata. Rimarchevole la filosofia produttiva di Alessandro Mori: egli interviene pochissimo nei suoi vigneti, non diserba ma sfalcia, non fa uso di fitofarmaci sistemici, utilizza tisane di ortiche per risvegliare il vigneto; quasi lascia che questo trovi in sé una sua regola, che sappia limare la propria produzione puntando deciso verso la qualità.

LA PIANTA
La breve descrizione che segue si riferisce a un tipo di Sangiovese che può essere considerato "medio": bisogna tenere presente la forte variabilità intra varietale tra i biotipi che può portare a caratteristiche morfologiche anche sensibilmente differenti. Il grappolo può essere di taglia medio - piccola o medio-grande, di forma cilindrico-piramidale, più o meno compatto e dotato di una o due ali. L'acino è medio o medio-piccolo, subrotondo e talvolta quasi ellissoidale, regolare, con una buccia pruinosa e di colore nero violaceo. Pur considerando le differenti situazioni pedoclimatiche nelle quali è coltivato, si può dire che il Sangiovese giunge in genere a maturazione nel periodo compreso tra l'ultima decade di settembre e la prima di ottobre
IL VINO
È molto difficile tratteggiare delle caratteristiche comuni per un Sangiovese, tanta è la differenza di espressione che riesce a dare. Se vinificato in acciaio dà origine a un vino di notevole freschezza, floreale e leggermente fruttato, ciliegia, abbastanza leggero, equilibrato, asciutto, sorretto da buona acidità e mai troppo scuro nel colore. Se affinato in rovere, dove riesce a invecchiare bene anche a lungo, arrotonda i suoi "spigoli" e diventa speziato, robusto, armonico, pur conservando una gradevole astringenza e capace di durare nel tempo
- Regione
- Toscana
- Provenienza
- Italia
- Denominazione
- Brunello di Montalcino DOCG
- Uve
- Sangiovese
- Gradazione (% vol.)
- 15
- Contenuto
- 75 Cl
- Tipologia
- Rosso
Rilevato nel 1974 da Giuseppe Mori e diretto oggi dal figlio Alessandro, questo gioiello di azienda dalle piccole dimensioni deve il suo nome a un torrione del XIII secolo utilizzato al tempo per l'essiccamento dei marroni. In questo torrione oggi si trovano le cantine del Marroneto, dove il vino protrae il suo lungo percorso di invecchiamento in botti di rovere di Allier e di Slavonia. La vigna storica, coltivata esclusivamente a Sangiovese e seguita in ogni fase dalla cura, dall'amore e dalla dedizione di Alessandro Mori, è collocata presso la chiesa della Madonna delle Grazie. Da questa vigna, allevata a cordone speronato con la classica densità di 3400 ceppi per ettaro, proviene la punta di diamante della casa, il Brunello Madonna delle Grazie. Anche quest'anno il vino ci ha affascianato per il suo carattere forte, per la sua personalità densa e complessa; ne ha frenato la corsa verso i Cinque Grappoli un'impalcatura tannica un pochino esuberante, che pur destinata a mitigare i suoi ardori nel tempo, risulta limitata dai capricci dell'annata. Rimarchevole la filosofia produttiva di Alessandro Mori: egli interviene pochissimo nei suoi vigneti, non diserba ma sfalcia, non fa uso di fitofarmaci sistemici, utilizza tisane di ortiche per risvegliare il vigneto; quasi lascia che questo trovi in sé una sua regola, che sappia limare la propria produzione puntando deciso verso la qualità.
- Anno di fondazione: 1974
- Proprietà: Alessandro Mori
- Enologo: Alessandro Mori e Paolo Vagaggini
- Bottiglie prodotte: 28.000
- Ettari: 1.6 + 4.4 in affitto