Denominazione:Venezia Giulia IGP
Uve:100% Pinot Grigio
Colore:Giallo Paglierino
Odore:Agrumato con sentori legnosi
Sapore:Sapido e spiccata acidità
Gradazione alcolica:13% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:14 - 16° C
Abbinamenti:Scaloppina di manzo, pesce al forno.
San Lorenzo Isontino, situato in provincia di Gorizia. Pierpaolo Pecorari risulta essere l'azienda vitivinicola più rappresentativa di tutto il Friuli Venezia Giulia per eccellenza produttiva. Grande unicità delle produzioni è merito del "terroir" esclusivo. In primis il terreno magro e minerale che permette l'adattabilità e la produttività dei vigneti, secondo, il microclima friulano mitigato dal fiume d'Isonzo. L'azienda suddivide la produzione in due linee in base all'età dei vigneti, sintomo di grande cura e attenzione per la qualità (i classici e I selezioni e cru). Il "triangolo" di Pecorari è uno dei segreti dell' eccellenza, un microclima unico e genuino.La zona della "Doc Isonzo del Friuli" dove si trova l' azienda ha una forma triangolare, i cui angoli sono costituiti da Lucinico (Gorizia) ad est, da Cormons ad ovest e da Gradisca d' Isonzo a sud. Il suolo è molto asciutto magro , ricchissimo di sali nitrosi, baciato dal sole e dall'aria buona. Condizioni imprescindibili per una produzione di qualità

- Regione
- Friuli Venezia Giulia
- Provenienza
- Italia
- Denominazione
- Venezia Giulia IGP
- Uve
- Pinot Grigio
- Colore
- Giallo Paglierino
- Odore
- Fruttato
- Sapore
- Sapido
- Gradazione (% vol.)
- 13
- Contenuto
- 75 Cl
- Tipologia
- Bianco
Il legame della famiglia Pecorari alla terra ed al vino si perde nel tempo; oggi continuiamo a seguire i nostri vigneti con tradizione e cura per ottenere la massima qualità. La pratica di produzione di vini si perde nella memoria dei nostri avi. Non è certo possibile stabilire un anno d’inizio preciso, perché l’attività agricola ha fatto sempre parte della nostra famiglia e degli abitanti di questa terra. Sicuramente il vino non costituiva l’attività principale, ma nel contesto della famiglia contadina del Sette - Ottocento, la pratica della coltivazione della vite era diffusamente praticata nel nostro territorio. Inizialmente le viti ed i filari erano collocati ai margini dei campi, quasi come cippi confinari delle terre coltivate ad orzo e frumento. Quando a fine Ottocento la coltura viticola poté finalmente svilupparsi si aggiunsero piccoli appezzamenti interamente vitati, molto simili ai vigneti costruiti negli ultimi trent'anni. All’epoca si coltivava tutto il terreno disponibile, lasciando un piccolo spazio solo per il passaggio dei cavalli e del carro. Di certo la viticoltura era tutta un’altra cosa, prima e dopo il terribile flagello della fillossera, prima e dopo la prima guerra mondiale. Il sistema contadino rimase sempre promiscuo. Ogni famiglia produceva tutto quello che la terra poteva dare per il tradizionale autoconsumo, l'eccesso veniva venduto. Trascorsi i decenni, la viticoltura cambiò molto, dopo gli anni Settanta del 900, e recuperò lo spirito originale. Volendo dedicare attenzioni sempre maggiori ai particolari, ponendosi l’obiettivo di ritornare al naturale, non si poteva che partire dall’impostazione del vigneto. Dagli anni settanta l'attività agricola si è rinnovata ed è diventata una coltura praticata seguendo criteri quasi “filosofici” intraprendendo un pionieristico percorso qualitativo. In quegli anni rinnovammo i primi vigneti nelle zone Olivers, Soris e Kolaus. Questo è stato il nostro punto di partenza.
Bibenda:Quando si ha il compito di narrare un territorio attraverso il vino ci sono tanti fattori da considerare per far sì che il risultato non solo non sia banale, ma diventi un memorabile esempio: in primis la conoscenza dei suoli, delle tecniche di viticoltura, delle procedure di vinificazione, e poi la capacità di saper coordinare tutto come un abile direttore d'orchestra. Pierpaolo Pecorari riesce a far questo con la sensibilità di un artista completo, ottenendo vini che esprimono fragranza, complessità, eleganza e soprattutto mineralità. La mineralità dei ciottoli di Cormons, Gradisca e Lucinico, la sapidità dell'Isonzo, la freschezza della Venezia Giulia. Vigne di mezzo secolo danno vita al nettare dei due vini presentati per questa Edizione: il Sauvignon Kolaus e il Merlot Baolar, entrambi elevati in barrique.