Denominazione:Gragnano della Penisola Sorrentina DOC
Uve:Aglianico, Piedirosso, Sabato, Suppella e altre.
Colore:Rosso intenso, tendente al granato con l'invecchiamento
Odore:Fruttato con sentori di ciliegia e marasca
Sapore:Fresco e leggero
Invecchiamento: Questo vino non prevede alcun invecchiamento
Gradazione alcolica:11.5% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:6 - 8° C
Abbinamenti:Cucina partenopea, pizza.
Mano esperta quella della famiglia Martusciello, che continua a migliorare tanto nella sostanza quanto nei dettagli e a limare i punteggi dei suoi prodotti che, già godibilissimi e di buona soddisfazione, lasciano sempre la curiosità di riassaggiarli. La sua passione per pulizia ed espressione varietale sono un filo conduttore che non si perdono di vista nell’intera batteria. Anche quando la lavorazione prevede la maturazione in autoclave sui lieviti per circa sei mesi, si tratta sempre di un arricchimento e mai di una facciata come accade per il Trentapioli Brut, sfizioso e allo stesso tempo espressione di un vitigno unico nel territorio campano che lo scrittore Mario Soldati così descriveva: "Questo grande piccolo vino profuma di limone, è di una secchezza totale, sostanziale, che non lo si può immaginare se non lo si gusta". Il territorio fa il resto ed ecco la falanghina Settevulcani che si mette in mostra con i suoi profumi di facili seduzione e che si erge a portabandiera in una produzione che nelle diverse caratteristiche dei vini prodotti propongono profili gusto olfattivi di immediata lettura.

LA PIANTA
A partire dagli anni Novanta del Novecento sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, ampelometriche, chimiche, biochimiche e molecolari su biotipi di Aglianico e Aglianicone reperiti in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l'Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti appartenenti a tre gruppi fondamentali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture; Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2; Aglianico di Galluccio. L'Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o, più raramente, due ali. L'acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, a volte persino coriacea, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.
IL VINO
In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un'importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell'affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L'utilizzo della barrique, oggi diffuso in Campania e in Basilicata, riesce a domarne la foga, rendendolo più morbido e vellutato in tempi brevi.
- Regione
- Campania
- Provenienza
- Italia
- Denominazione
- Gragnano della Penisola Sorrentina DOC
- Uve
- Blend
- Odore
- Fruttato
- Sapore
- Fresco
- Gradazione (% vol.)
- 11.5
- Contenuto
- 75 Cl
- Tipologia
- Rosso
Mano esperta quella della famiglia Martusciello, che continua a migliorare tanto nella sostanza quanto nei dettagli e a limare i punteggi dei suoi prodotti che, già godibilissimi e di buona soddisfazione, lasciano sempre la curiosità di riassaggiarli. La sua passione per pulizia ed espressione varietale sono un filo conduttore che non si perdono di vista nell’intera batteria. Anche quando la lavorazione prevede la maturazione in autoclave sui lieviti per circa sei mesi, si tratta sempre di un arricchimento e mai di una facciata come accade per il Trentapioli Brut, sfizioso e allo stesso tempo espressione di un vitigno unico nel territorio campano che lo scrittore Mario Soldati così descriveva: "Questo grande piccolo vino profuma di limone, è di una secchezza totale, sostanziale, che non lo si può immaginare se non lo si gusta". Il territorio fa il resto ed ecco la falanghina Settevulcani che si mette in mostra con i suoi profumi di facili seduzione e che si erge a portabandiera in una produzione che nelle diverse caratteristiche dei vini prodotti propongono profili gusto olfattivi di immediata lettura.