Denominazione:Sannio DOC
Uve:Piedirosso in purezza
Colore:Rubino acceso
Odore:Impatto olfattivo capitanato da sensazioni balsamiche, seguite da piccoli frutti rossi, rosa canina, ciliegia, cenni di sottobosco, humus, felce e terra bagnata avvolti da sottili note minerali
Sapore:Sorso corposo e dinamico, bell’estratto e ricca freschezza, con tannini vivaci e piacevole scodata sapida
Gradazione alcolica:11.5% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:16 - 18° C
Abbinamenti:Involtini di vitello con prosciutto e formaggio, Pappardelle al ragù di lepre
La valorizzazione del patrimonio viticolo tradizionale e l’intento di recuperare dal passato i più pregiati vitigni autoctoni del panorama campano, al fine di individuare uno standard qualitativo elevato, sono da sempre carattere distintivo della politica aziendale della famiglia Mustilli. E non a caso la maggior parte della produzione si fonda su vini ottenuti al cento per cento da vitigni autoctoni come Aglianico, Greco, Falanghina e Piedirosso. Una produzione che conferma buono e costante il livello qualitativo, con una gamma che ben rappresenta l’espressione e la peculiarità dei vitigni e la volontà di non perdere il valore storico e simbolico legato alla terra stessa. Come dimostra il Regina Sofia, nuovo prodotto dell’azienda, un rosato frizzante a base di Aglianico rifermentato in bottiglia e senza sboccatura, che nonostante la sua dose di componente fruttata, presenta una delicatezza che mai cede a strutture ammiccanti o sgraziate tali da banalizzare un prodotto dalla spiccata carica territoriale. Fiore all’occhiello di quest’anno è la Falanghina del Sannio Sant'Agata dei Goti Vigna Segreta, alla vetta della batteria degustata e nota dolente, l’assenza del Cesco di Nece che speriamo di ritrovare il prossimo anno.

LA PIANTA
Come la maggior parte delle varietà che hanno in comune una storia molto antica, anche il piedirosso si suddivide in numerosi biotipi, tra i quali bisogna ricordare lo Streppa Verde dell'isola di Ischia che non presenta la caratteristica colorazione rossa del pedicello. Neanche le descrizioni concordano sempre tra di loro. Calò, Costacurta e Scienza descrivono il Piedirosso come un vitigno vigoroso con produzione abbondante e costante, dal grappolo medio o grande, tronco-piramidale spargolo, munito di due ali e dagli acini abbastanza grandi, sferici, di colore violaceo intenso e dalla buccia pruinosa e quasi coriacea. Manzo e Monaco invece lo descrivono come un vitigno molto vigoroso, dalla scarsa fertilità e dalla produzione non eccessiva, dal grappolo piccolo, conico-piramidale spargolo e senza ali, dagli acini piccoli e rotondi, di colore blu-nero. Per tutti il Piedirosso matura abbastanza presto, tra la fine di settembre e la metà di ottobre.
IL VINO
I vini prodotti dall'antico Palombino hanno goduto presso gli autori del passato di ottima considerazione. Le sperimentazioni di Luigi Moio sul piedirosso in purezza hanno evidenziato, rispetto all'aglianico, vini meno concentrati, più morbidi, delicati ed equilibrati, con una minore concentrazione polifenolica, con tannini meno duri e acidità più bassa.
- Regione
- Campania
- Uve
- Piedirosso
- Colore
- Rosso Rubino
- Odore
- Fruttato
- Sapore
- Fresco
- Gradazione (% vol.)
- 11.5
- Contenuto
- 75 Cl