Denominazione:Prosecco Superiore di Cartizze DOCG
Uve:Glera 100%
Colore:Giallo paglierino
Odore:L'impatto olfattivo si manifesta con bouquet generoso, da cui emergono fiori bianchi che vanno a fondersi alla pera e alla pesca
Sapore:Approccio gustativo di grande spessore, sostenuto da equilibrata morbidezza e da magnifica sapidità
Gradazione alcolica:11% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:8-10° C
Abbinamenti:Vermicelli con lo stoccafisso
La Tecnica di vanificazione è una pigiatura, diraspatura, pulizia del mosto, fermentazione a temperatura controllata.Seconda fermentazione in autoclave.

LA PIANTA
Il cambio del nome non ha ovviamente cambiato le caratteristiche della varietà. Il grappolo medio-grandi, piramidale, allungato, spargolo e dodato di due ali. L'acino è medio, sferoaidale e con buccia pruinosa, sottile ma abbastanza consistente, leggermente punteggiata e di colore giallo dorato. L'epoca di maturazione è in genere tardiva
IL VINO
Il vitigno si presta molto bene alla spumantizzazione: per le caratteristiche dei vini rimandiamo a quanto descritto per il Prosecco
- Provenienza
- Italia
- Denominazione
- Prosecco di Valdobbiadene DOCG
- Uve
- Glera
- Dosaggio
- Dry
- Gradazione (% vol.)
- 11
- Contenuto
- 75 Cl
- Tipologia
- Bollicina
Le Cantine Franco nascono a Valdobbiadene nel 1919 grazie ad Antonio, che mira fin dall’inizio a realizzare un prodotto di qualità. Col figlio Nino, che continua la tradizione paterna, l’azienda cresce, si consolida ed espande. Ma è Primo, dapprima col padre Nino e successivamente da solo, a dare alla cantina un’impostazione moderna. Fin dal momento in cui entra in azienda, dopo aver conseguito il diploma alla scuola di enologia di Conegliano Veneto, Primo focalizza il proprio lavoro su un preciso modello di qualità appreso durante le sue numerose esperienze di viaggio e di studio. All’inizio degli anni novanta, sorretto dalla convinzione che un buon vino si ottiene controllando la produzione fin dall’origine, Primo prende in conduzione un vigneto dove sperimenta nuove tecniche di impianto e di utilizzo di vecchi cloni. Nel frattempo continua la sua stretta collaborazione con dei viticoltori della zona, al fine di sviluppare la sua idea di valorizzazione di questo vitigno. Primo è affiancato dalla moglie Annalisa, che si occupa oggi quasi esclusivamente di Villa Barberina, e dalla figlia Silvia che supporta tutte le scelte produttive, strategiche e commerciali.