Denominazione:Venezia Giulia IGT
Uve:Chardonnay, Ribolla Gialla
Colore:Giallo paglierino tenue
Odore:Note eleganti di fiori bianchi e gialli
Sapore:Equilibrato e Avvolgente, accenni balsamici in chiusura, finale persistente
Gradazione alcolica:12.5% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:12 - 14° C
Abbinamenti:Aperitivi, minestre, asparagi.
Numeri importanti coniugati ad un esemplare livello qualitativo permettono alla famiglia Felluga una posizione elitaria nel panorama vitivinicolo regionale.Fitti impianti,rese contenute e terreni composti da flysch di marne arenarie garantiscono eccellenti materie prime per le sapienti mani di Stefano Chioccioli e Viorel Flocea,tecnici aziendali.Anche lo Sharis di Livio Felluga non delude le grandi aspettative qualitati dell'azienda riuscendo a trasmettere nel vino tutte le caratteristiche del suo terroir e della sua deonimazione di appartenenza ovvero i Colli Orientali del Friuli DOC

LA PIANTA
Il grappolo è piccolo (anche meno di 80 grammi a maturazione), cilindrico-piramidale, di media compattezza. L'acino invece è medio-grande, tondo ma leggermente schiacciato ai poli, con buccia pruinosa, poco spessa e di colore giallo alabastro. Germoglia tardivamente e matura in epoca media; le vendemmie si effettuano di solito nella seconda metà di settembre.
IL VINO
Il vino di annata da uve fresche ha colore paglierino carico tendente al dorato, con profumi delicati nei toni vegetali e floreali; in bocca è abbastanza corposo e segnato da una buona acidità. A Oslavia si sono imposte da tempo vinificazioni con macerazione delle bucce, che danno origine a vini ben strutturati e intensi di grande finezza e profondità sapida.
- Regione
- Friuli Venezia Giulia
- Provenienza
- Italia
- Denominazione
- Venezia Giulia IGT
- Uve
- Blend
- Colore
- Giallo Paglierino
- Odore
- Floreale
- Sapore
- Aromatico
- Gradazione (% vol.)
- 12.5
- Contenuto
- 75 Cl
- Tipologia
- Bianco
Quando al termine della Seconda Guerra Mondiale in Friuli tutti abbandonano la campagna per riversarsi nelle città, in cerca di un lavoro migliore nelle fabbriche appena riconvertite, Livio Felluga fa il percorso inverso e si stabilisce a Rosazzo, nel cuore dei Colli Orientali, per fare il vino. Egli era convinto che lavorare la terra avrebbe portato più vantaggi di qualsiasi altra cosa, non solo a livello personale ma anche dal punto di vista sociale, culturale, territoriale. Il tempo gli ha dato ragione perché oggi i Colli Orientali, e tutto il Friuli, sono fra le migliori zone vitivinicole d'Italia e d'Europa e chi ha saputo investire negli anni bui oggi si ritrova in mano un patrimonio di straordinaria importanza. Questa lungimiranza, Livio Felluga l'ha lasciata in eredità ai figli Filippo, Elda, Maurizio e Andrea, i quali proseguono il lavoro iniziato dal padre, scomparso pochi anni fa, tenendo sempre in mente l'obiettivo da cui egli partì: puntare sempre alla qualità assoluta. Non potrebbe restare deluso oggi Livio Felluga, poiché i vini della sua azienda continuano a rimanere un faro mondiale per eleganza, piacevolezza, propensione all'invecchiamento, capacità di narrare il terroir, poesia. Un vero esempio di saper fare italiano.