Denominazione:Roccamonfina IGT
Uve:80% Aglianico, 20% Piedirosso
Colore:Rosso Rubino intenso
Odore:Fruttato e Note Speziate
Sapore:Caldo, avvolgente, setoso e persistente
Invecchiamento:10 mesi in barrique di rovere francese di Allier, Nevers e Troncais
Gradazione alcolica:13.5% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:16 - 18° C
Abbinamenti:Carne rossa, Anatra ripiena in cui non manchi il profumo del tartufo.
Galardi “Terra di Lavoro” è un vino di grande struttura e prestigio realizzato dalla sapiente miscela di Aglianico e Piedirosso, affinato in barriques nuove di rovere per dodici mesi. Le annate che vanno dal 1994 ad oggi hanno visto un crescendo costante nell’attenzione degli esperti e del pubblico.
ZONA DI PRODUZIONE: CASERTANO

LA PIANTA
A partire dagli anni Novanta del Novecento sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, ampelometriche, chimiche, biochimiche e molecolari su biotipi di Aglianico e Aglianicone reperiti in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l'Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti appartenenti a tre gruppi fondamentali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture; Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2; Aglianico di Galluccio. L'Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o, più raramente, due ali. L'acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, a volte persino coriacea, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.
IL VINO
In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un'importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell'affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L'utilizzo della barrique, oggi diffuso in Campania e in Basilicata, riesce a domarne la foga, rendendolo più morbido e vellutato in tempi brevi.
- Regione
- Campania
- Provenienza
- Italia
- Denominazione
- Roccamonfina IGT
- Uve
- Aglianico
- Colore
- Rosso Intenso
- Odore
- Fruttato
- Gradazione (% vol.)
- 13.5
- Contenuto
- 75 Cl
- Tipologia
- Rosso
Una certezza qualitativa che non manca mai a stupire quella offerta anche quest'anno da Maria Luisa Murena, Francesco Catello, Arturo Celentano e Dora, sorella di Francesco e moglie di Arturo, I grappoli di Aglianico e Piedirosso per effettuare l'impresa arrivano da vigne delle migliori selezioni in vigne, in cui non si supera una resa di 40 quintali su 4.500 ceppi per ettaro, di venti, diciassette, quindici e otto anni, le cui varie età, testimoniano i ripetuti investimenti in questa terra nella consapevolezza della qualità del progetto. Per molto tempo il Terra di Lavoro ha fatto da solista nel testimoniare la forza del legame tra l'austero Aglianico e il rustico Piedirosso, ai produttori di questo vino va il merito di aver portato in giro per il mondo il nome di Roccamonfina, della Terra di Lavoro, appunto, dal casertano, oltre che dell'Italia. Molto tempo c'è voluto, sono passati quasi venti anni, al 1994 risale la sua prima vendemmia, che altri si decidessero sul loro esempio ad operare una rivalutazione territoriale dal punto di vista vitivinicolo. Aumenterà di certo la competitività territoriale e commerciale ma ben venga a far da stimolo per tutti. In ogni caso Arturo Celentano e soci continueranno a dormire sonni tranquilli vista l'indiscussa autorevolezza del vino che producono: la qualità espressiva del Terra di Lavoro non si inventa e non è riproducibile altrove; il legame quasi magico in essere tra carnosità e austerità è raccontato da profumi intensi di piccoli frutti di bosco in parata (more, mirtilli, susine, amarene, giuggiole, bacche di ginepro), soffi di menta ed eucalipto, spezie, aromi trascinanti che anticipano un gusto equilibrato, pieno e di setosa estrazione tannica, punto di forza oltre alla interminabile lunghezza che ama giocare sui richiami a macchia mediterranea, pepe rosa, brace e castagne arrosto.
- Anno di fondazione:1991
- Proprietà: Dora e Arturo Celentano
- Enologo: Riccardo Cotarella
- Bottiglie prodotte: 33.000
- Ettari: 10