Lombardia

Entrambe le aree più vitate (Oltrepò Pavese e Franciacorta) mandano segnali positivi soprattutto in relazione alle bollicine, una tipologia che continua a crescere nel gradimento dei consumatori di Spumante Metodo Classico. Ma anche i vini bianchi, con il Lugana in testa, e i rossi da invecchiamento (Valtellina su tutti) vivono un felice momento produttivo. Ciò non impedisce un progressivo abbandono dei vigneti, con una lenta e continua erosione delle aree vitate, in particolare nelle zone collinari più impervie. La Lombardia, regione molto vasta e cuore produttivo del Nord Italia, a differenza dei vicini Piemonte e Veneto ha appena il 10% della propria superficie adatta a una viticoltura di qualità, mentre gran parte del paesaggio, soprattutto nella Pianura Padana, è compromesso dalla forte industrializzazione e cementificazione. Si salvano le zone dei Laghi, che offrono ancora scenari di rara bellezza e le stesse sublimi vedute che hanno ispirato viaggiatori, scrittori e artisti nei secoli passati. Proprio attorno ai laghi, in particolare Iseo e Garda, si trovano zone vinicole di pregio, anche se in generale le aree di produzione sono disperse e lontane una dall’altra e quindi diverse nelle loro caratteristiche pedoclimatiche. La Franciacorta, terra di molti tra gli spumanti più pregiati d’Italia, si estende a sud del Lago d’Iseo fino ai confini di Brescia; tutto il versante bresciano del Lago di Garda è zona produttiva di qualità, e tra le molte Denominazioni vanno citate in particolare le emergenti Valtènesi e il Lugana, che sconfina in provincia di Verona. Parlando di viticoltura di montagna e quindi di viticoltura eroica, tra le molte valli e vallette di origine glaciale segnaliamo in provincia di Sondrio una valle particolare, che a differenza delle altre è orientata da est a ovest: è la Valtellina. Qui i vigneti sul versante destro dell’Adda sono ben esposti e ventilati, con terreni adatti alla produzione di una pregiatissima interpretazione di Nebbiolo, qui chiamato Chiavennasca, le cui uve vengono lasciate appassire a lungo prima della vinificazione, che avviene mediamente a gennaio dell’anno successivo e dà origine al famoso Sfursat. La provincia di Brescia vanta invece il maggior centro di arte rupestre in Europa, in Valcamonica, valle dalle caratteristiche climatiche simili alla Valtellina in cui purtroppo la viticoltura sta scomparendo. Infine, a sud troviamo il prolifico distretto vinicolo dell’Oltrepò Pavese, che da solo produce più di 30 milioni di bottiglie. Gli ettari complessivi vitati sono circa 23.000, per una produzione complessiva annua di 1,3 milioni di ettolitri in lieve aumento, il tutto trainato dalle bollicine che segnano tassi di crescita costanti. Tra i vitigni, i più coltivati sono Croatina, base di molti rossi, con 3.741 ettari vitati, Chardonnay e Pinot Bianco, base per gli spumanti, che sommati occupano quasi 6.000 ettari di vigneti. Da segnalare anche la presenza di Barbera, Riesling Italico, Pinot Grigio e Merlot, che superano i 1.000 ettari di superficie vitata.

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