Piedirosso

Come con numerose varietà campane, anche con il Piedirosso ci troviamo di fronte a un'uva di antichissima origine. Nel XVI secolo Herrera e Sederini per primi ipotizzano che il loro Palombina Nera possa essere il discendente diretto della Columbina citata a lungo da Plinio nella sua Naturalis Historia. Sono proprio i numerosi sinonimi dati dagli ampelografi alla sua Palombina Nera (Palumbo, Palummina, Piede Palombo, Per' e Palummo, Piede Colombo, Strepparossa) a rinforzare l'idea della stretta parentela tra l'antica Columbina e l'attuale Piedirosso (o Pererusso), nome usato per la prima volta nel 1909 dal Carlucci. Nel corso del XIX secolo le descrizioni del Piedirosso fatte da vari ampelografi hanno sempre evidenziato la caratteristica fondamentale che ne ha generato il nome: la colorazione rossa che prendono rachide e pedicello al momento della maturazione. Questa tinta rossa, che ricorda appunto la zampa dei colombi, ha creato non poca confusione nella classificazione dei vitigni, portando per esempio Gasparrini a identificare il Piedirosso con il Dolcetto Piemontese. È stato iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite nel 1970.

Il Piedirosso è una varietà quasi esclusivamente campana, raccomandata nelle cinque provincie della regione dove occupa una superficie totale che, nell'ambito delle uve rosse, è seconda solo all'Aglianico. Fuori dalla Campania è autorizzata soltanto in provincia di Bari. Anche se il vitigno di riferimento delle Doc della provincia di Benevento Sannio Piedirosso, Taburno Piedirosso e Sant'Agata dei Goti (Rosato, Rosso e Piedirosso) e della Doc Salernitana Costa d'Amalfi Rosso, il suo territorio di elezione - dove risulta il vitigno più piantato e dove raggiunge le massime espressioni qualitative - rimane la provincia di Napoli. Resta infatti insostituibile nelle Doc Campi Flegrei, Ischia (Rosso e Per' e Palummo), Capri, Lacryma Christi del Vesuvio e Penisola Sorrentina Rosso. La sua diffusione in provincia di Caserta e nel Sud della provincia di Salerno resta un fatto secondario. C'è da notare che nell'Avellinese si trovano come varietà minori sia il Piedirosso sia il Piedirosso Avellinese, con il quale è spesso erroneamente identificato ma con cui non ha nulla in comune.

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