Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Superiore Il Coroncino 2018
Denominazione:Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC
Uve: Verdicchio 98%, a.v. 2%
Colore:Intarsi smeraldo su montatura dorata
Odore:Esemplare profilo olfattivo disegnato dai tratti fruttati di kumquat, pesca gialla e mandorla fresca, foglie e fiori di artemisia, fieno e pietra focaia
Sapore:L’intensa progressione fresco sapida, ingentilita dalla note gliceriche, traccia un sorso dinamico e un finale lungo e ricco di pennellate fruttate e minerali
Gradazione alcolica:14% vol.
Formato:75 Cl
Temperatura di servizio:10 - 12° C
Abbinamenti:Crudo di ricciola con salsa di mango e lime
La cantina e i vigneti si trovano a Staffolo, sul lato sud della Valle dell’Esino, ai confini della provincia di Macerata. La morfologia del territorio è la stessa con l’influenza del mare che penetra profondamente nella valle dell’omonimo fiume Esino, mitigando così il clima tendenzialmente continentale di queste dolci colline. I terreni, invece, cambiano e al classico medio impasto a prevalenza argillosa si aggiungono appezzamenti formati da marne calcaree. Questa differenza è presente all’interno del patrimonio terriero della piccola azienda ed è una delle ragioni per cui i vini della Fattoria sono così diversi tra loro. La vigna Spescia sopra Cupramontana, da cui si ricavano le uve per produrre il Gaiospino, insiste su una marna calcarea. I vigneti Coroncino e Cerreta, vicino a San Paolo di Jesi, invece, sono composti da terreni prevalentemente argillosi. Il risultato di questa parcellizzazione, unita alla conduzione della vigna priva di prodotti di sintesi, si traduce in una varietà di vini molto differenti tra loro, la cui uscita è sempre messa in discussione dalle condizioni climatiche ed ogni annata è lo specchio fedele di questi fattori e della loro espressione territoriale.

LA PIANTA
Il Verdicchio ama zone collinari arieggiate ed è difficilmente adattabile. Porve concrete di vinificazione hanno appurato che lontano dalle Marche ha un generale decadimento organolettico. Il grappolo è di medie dimensioni, piramidale, con una o due ali. Gli acini sono sferici, di media grandezza, con una buccia sottile, consistente e pruinosa di colore giallo verdastro. Matura piuttosto lentamente nelle zone più interne - dove la raccolta inizia nei primi giorni di ottobre, mentre nelle colline di Jesi la vendemmia generalmente cade negli ultimi dieci giorni di settembre
IL VINO
Dal punto di vista enologico il Verdicchio è un vitigno completo: si ottengono ottimi risultati in tutte le tipologie, dallo spumante ai vini da dessert, con picchi di livello assoluto nei vini fermi. A lungo è stato fermentato in acciaio e consumato rapidamente, ma a partire dai primi anni Novanta si sono perseguite con successo altre strade: fermentazioni in legno piccolo, in legno grande e vendemmie tardive hanno esaltato la capacità di generare vini di grande finezza olfattiva, e di struttura notevole, longevi e complessi, resi eleganti dagli ampi aromi di anice, fiori bianchi e frutti secchi che si ritrovano al gusto, quasi sempre dominato da un delicato ricordo di mandorla e da una ricca sapidità
- Regione
- Marche
- Provenienza
- Italia
- Denominazione
- Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC
- Uve
- Verdicchio
- Gradazione (% vol.)
- 13.5
- Contenuto
- 75 Cl
- Tipologia
- Bianco
La cantina e i vigneti si trovano a Staffolo, sul lato sud della Valle dell’Esino, ai confini della provincia di Macerata. La morfologia del territorio è la stessa con l’influenza del mare che penetra profondamente nella valle dell’omonimo fiume Esino, mitigando così il clima tendenzialmente continentale di queste dolci colline. I terreni, invece, cambiano e al classico medio impasto a prevalenza argillosa si aggiungono appezzamenti formati da marne calcaree. Questa differenza è presente all’interno del patrimonio terriero della piccola azienda ed è una delle ragioni per cui i vini della Fattoria sono così diversi tra loro. La vigna Spescia sopra Cupramontana, da cui si ricavano le uve per produrre il Gaiospino, insiste su una marna calcarea. I vigneti Coroncino e Cerreta, vicino a San Paolo di Jesi, invece, sono composti da terreni prevalentemente argillosi. Il risultato di questa parcellizzazione, unita alla conduzione della vigna priva di prodotti di sintesi, si traduce in una varietà di vini molto differenti tra loro, la cui uscita è sempre messa in discussione dalle condizioni climatiche ed ogni annata è lo specchio fedele di questi fattori e della loro espressione territoriale.