Aglianico del Vulture Superiore DOCG Basilisco 2013

  • DenominazioneDenominazione:Basilisco Superiore DOC
  • UveUve:100% Aglianico
  • ColoreColore:Rosso Rubino con sfumature violacee
  • OdoreOdore:L'olfatto è un lento ammiccare ai frutti di bosco, alle violette, al tabacco dolce, alla grafite e alle erbe aromatiche
  • SaporeSapore:Il gusto è impreziosito da un tannino nobile e una verve minerale decisa che gli regalano un lungo respiro ed una gittata verso il futuro davvero notevole
  • Gradazione alcolicaGradazione alcolica:13.5% vol.
  • FormatoFormato:75 Cl
  • Temperatura di servizioTemperatura di servizio:16 - 18° C
  • AbbinamentiAbbinamenti:Carré di agnello al timo
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Viviana Malafarina è la mente e l’anima di questa azienda, che conduce con passione e serietà, coadiuvata da Pierpaolo Sirch nelle operazioni strettamente legate alla vigna. Siamo a Barile, alle pendici del Vulture, vulcano ormai spento ma che durante le passate eruzioni ha lasciato un prezioso substrato tufaceo. Proprio questo materiale, duro ma al contempo duttile, ben si presta ad ospitare le cantine aziendali, data la facilità con la quale può esser scavato e la caratteristica di mantenere al suo interno temperature costanti ed idonee alla conservazione del vino. Nel 2011 l’Azienda Feudi di San Gregorio, decisa ad avviare un progetto di recupero dello Shesh, lo storico Parco delle Cantine di Barile scelto da Pasolini per l’ambientazione de "Il vangelo secondo Matteo", ha acquisito la vicina Basilisco, contribuendo al processo di rilancio di una zona fascinosa e dalle grandi potenzialità enologiche.

CARATTERISTICHE

Aglianico del Vulture Superiore DOCG Basilisco.La tinta rubino presenta ancora delle giovanili sfumature violacee, malgrado i sette anni trascorsi dalla vendemmia. L'olfatto è un lento ammiccare ai frutti di bosco, alle violette, al tabacco dolce, alla grafite e alle erbe aromatiche. Il gusto è impreziosito da un tannino nobile e una verve minerale decisa che gli regalano un lungo respiro ed una gittata verso il futuro davvero notevole. Quattro mesi in botti, in barrique e in tonneau. Lunga sosta, di trenta mesi, in bottiglia.

ABBINAMENTI

Aglianico del Vulture Superiore DOCG Basilisco, si abbina perfettamente con carré di agnello al timo.

REGIONE: BASILICATA

Basilicata

La Basilicata è sempre stata identificata con l’Aglianico, coltivato sulle pendici del monte Vulture. La grandezza del vitigno e la secolare storia del vino non sono però ancora riuscite a imporre l’Aglianico del Vulture nel pantheon dei grandi vini italiani, come invece meriterebbe, trattandosi di un rosso piuttosto tannico e impegnativo, magnifico nell’invecchiamento. La viticoltura lucana ha mantenuto una dimensione rurale, riscontrabile ancora oggi quando si attraversano i territori della zona di produzione più importante attorno al monte Vulture. Le pendici di questo vulcano spento hanno offerto terra ed esposizione ideale per la coltivazione della vite sin dall’epoca romana, ma già nel V secolo a.C. in queste zone si coniavano monete con l’effige del dio Dioniso e quindi è probabile che si producesse vino. Ancora oggi si trovano tante piccole cantine dalle porte variopinte scavate a mano direttamente nel tufo della montagna, come in Valtellina o a Tokaij, e molte di queste hanno dimensione famigliare. Il vitigno che più di tutti è legato a questa terra resta l’Aglianico del Vulture, con cui si ottiene un grandissimo vino che rivaleggia con i più importanti rossi da invecchiamento d’Italia. Oltre all’Aglianico, però, la viticoltura stenta ad avere riconoscimenti: le Denominazioni Terre dell’Alta Val d’Agri, Matera e Grottino di Roccanova faticano a trovare un’identità. La generica Denominazione Matera comprende l’intera provincia e consente la produzione di bianchi, rossi e rosati a base di Malvasia Bianca della Basilicata, Sangiovese e Primitivo oppure con menzione di vitigno in etichetta a base di Greco Bianco, Primitivo e uvaggi di Cabernet-Sauvignon, Primitivo e Merlot chiamati Moro. Stanno riscuotendo una discreta attenzione alcuni spumanti rosati a base di Primitivo, ma esistono in regione tante altre piccole realtà che meritano di essere conosciute. Gli Appennini occupano gran parte del territorio, lasciando spazio all’unica pianura presente, quella di Metaponto, una delle colonie più importanti della Magna Grecia. Il maggior tesoro archeologico della regione è però rappresentato da Matera, una delle città più antiche del mondo, i cui “Sassi”, abitazioni scavate nella roccia, hanno origine da un insediamento risalente a quindicimila anni fa. Questo patrimonio, unito a un’attenzione per la produzione di energia verde – soprattutto eolica, grazie alle correnti innescate dai mari Tirreno, Ionio e Adriatico –e a una diffusione ormai consolidata di aziende biologiche certificate, fa della Basilicata una regione virtuosa e attraente per il turismo interno e internazionale.

VITIGNO: AGLIANICO

Aglianico

LA PIANTA

A partire dagli anni Novanta del Novecento sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, ampelometriche, chimiche, biochimiche e molecolari su biotipi di Aglianico e Aglianicone reperiti in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l'Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti appartenenti a tre gruppi fondamentali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture; Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2; Aglianico di Galluccio. L'Aglianico ha un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o, più raramente, due ali. L'acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, a volte persino coriacea, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la prima decade di novembre.

IL VINO

In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un'importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell'affinamento in legno, a stemperare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L'utilizzo della barrique, oggi diffuso in Campania e in Basilicata, riesce a domarne la foga, rendendolo più morbido e vellutato in tempi brevi.

Informazioni Tecniche
Contenuto 75 Cl
Regione Basilicata
Tipologia Rosso
ean13 2500000056437
Uve Aglianico
Provenienza Italia
Denominazione Aglianico del Vulture DOC
Manufacturer Basilisco Vini in Vulture
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